La cosiddetta legge Cirinnà del maggio 2016 consente alle persone dello stesso sesso di legittimare, a livello civile, il rapporto.
Non tutti, però, rientrano nelle unioni civili.
Chi non ne può fare parte? Le persone già sposate, o che sono già parte di un’unione civile; chi ha un’infermità mentale; persone parenti tra loro; se uno della coppia è stato costretto con violenza e/o intimidazioni dall’altro.
Le unioni civili possono essere sciolte tramite divorzio breve, con tre mesi di separazione anzi che sei. Per farlo, è necessario presentarsi davanti all’ufficiale di stato civile.
Il cambio di sesso all’interno di un matrimonio comporta lo scioglimento dello stesso automaticamente; il rapporto di coppia viene trasformato in unione civile.
Non è stata sufficiente questa legge sulle unioni civili per permettere un grande passo in avanti dell’Italia: infatti, il nostro Paese è al 32° posto (su 49) nella classifica europea rispetto al sistema legislativo e alle politiche di uguaglianza e parità dei diritti (vedi immagine sottostante).