La cocaina è uno stimolante ottenuto dalla pianta di coca. Quella venduta in strada è il cosiddetto cloridrato di cocaina.
Per molto tempo è stata considerata la sostanza ‘tipica’ delle classi sociali elevate, sia per i suoi effetti e costi elevati, sia perché si pensava erroneamente che fosse una ‘sicura’, diversa dalle altre sostanze da piazza, con meno rischi, effetti collaterali e problemi di dipendenza.
Si presenta quasi sempre come polvere bianca, inodore, simile al sale fino. In alcuni casi, in blocchi di dimensioni più grandi. La polvere ottenuta dalla raffinazione delle foglie ha una purezza dell’85%. In strada, la si trova per lo più al 30%. Il resto sono impurità, detti ‘tagli’, per lo più di due tipi:
La lista delle sostanze proibite dalle autorità sportive è molto vasta (oltre 3000), tra queste le più comuni sono:
Steroidi anabolizzanti. Sono derivati sintetici del testosterone (ormone maschile). Si usano per migliorare il rendimento atletico. Aumentano la massa muscolare, ma non da soli: perché funzionino bisogna sottoporsi a un costante esercizio fisico. Inoltre, riducono i tempi di recupero dei muscoli e permettono così allenamenti più intensi. Come effetto collaterale, possono rendere aggressivi. Non sembrano comportare dipendenza fisica, ma senza dubbio chi li usa per lungo tempo, comincia a pensare di non poterne fare a meno per ottenere certi risultati. Altri, non ottenendo gli effetti desiderati, ne consumano sempre di più. In generale, sono sostanze pericolose. Specie perché quelli che circolano nelle palestre sono adulterati. L’uso prolungato può causare ipertensione, problemi al fegato, aumento del colesterolo, attacchi cardiaci, difficoltà a mantenere l’erezione, sterilità. Le donne sviluppano caratteristiche mascoline (aumento dei peli, arresto delle mestruazioni, sterilità). Gli uomini rischiano impotenza, indurimento dei testicoli e sviluppo del seno.
2. Analgesici. Servono per mascherare il dolore fisico e alzare la soglia oltre la quale si comincia a percepirlo. Un uso continuato può portare a dipendenza fisica e psichica. Alcune medicine contro il raffreddore, di libera vendita in farmacia, contengono analgesici.
3. Stimolanti. Si usano per ridurre la fatica, aumentare l’aggressività e la reattività. Diversi sportivi sono morti a causa di queste sostanze, soprattutto perché aumentano la disidratazione e il riscaldamento del corpo, con effetti drammatici per il cuore e altri organi vitali. Molte sostanze di questo tipo si trovano nelle medicine per la tosse e il raffreddore, ad es. i decongestionanti, e sono liberamente vendute in farmacia.
4. Ormoni polipeptidici. Producono effetti simili agli anabolizzanti, stimolando alcuni steroidi naturali che facilitano la crescita della massa muscolare.
5. Beta-bloccanti. Si usano in medicina per curare ipertensione, tachicardia, malattie del cuore. Riducono la tensione e l’ansia nelle competizioni particolarmente stressanti. Per chi non ha problemi di cuore, può portare a un rallentamento dei battiti, fino ad arrivare all’arresto cardiaco
6. Diuretici. Aiutano ad eliminare i liquidi del corpo. Si usano nello sport per mascherare l’uso di altre droghe. Aumentando la produzione di urina si riduce la concentrazione di droga e la probabilità di risultare positivi ai test. Si usano anche per ‘dimagrire’ in quegli sport che prevedono categorie di peso. L’abuso può essere molto pericoloso, poiché il corpo ha bisogno di liquidi, specie sotto sforzo, e i diuretici aumentano il rischio di disidratazione con gravi conseguenze per il cuore e i reni.
Pianta della famiglia della menta, usata nei rituali curativi e divinatori dagli indios mazatechi di Oaxaca, Messico. Il principio attivo, la salvinorina-A, non è collegato a qualsiasi altra sostanza. Potenza l’immaginazione e aumenta la sensibilità visiva.
Assunzione: Il metodo tradizionale mazateco consiste nel preparare un infuso di foglie e berlo in una stanza semibuia, dove almeno una persona è sobria e può ‘guidare’ chi ha assunto la sostanza. Servono moltissime foglie fresche e risulta impraticabile nella nostra cultura. Un altro rituale consiste nel masticarla fresca, trattenendo la saliva per circa mezz’ora. I primi effetti si hanno dopo circa 20 minuti. Il picco dura quasi altrettanto. L’intero viaggio, non più di un ora e un quarto. Da noi si usano soprattutto foglie secche o estratti, classificati in base al potere che hanno rispetto alle foglie pure (x5, cioè 5 volte, x10 è così via). Con le foglie secche, reidratate in acqua, si fanno dei cilindri tipo sigaro. Molti trovano il sapore della salvia troppo amaro: si può addolcire il cilindro con miele o zucchero. Per fare un cilindro servono circa 2/3 grammi di foglie secche. Esistono anche estratti da tenere sotto la lingua per una ventina di minuti. Estratti e foglie si possono anche fumare. Molte persone, le prime volte che fumano, non sentono quasi gli effetti, e ancora non è chiaro per quale motivo. Il principio attivo si volatilizza solo a temperature molto alte, quindi si dovrebbe utilizzare un bong. Dopo due grosse boccate, gli effetti arrivano molto rapidi ed è importante che ci sia qualcuno che non fuma, per mettere al sicuro la pipa e l’accendino. All’inizio, meglio usare sempre foglie secche o estratti non superiori al x5. Gli effetti durano da dieci minuti a mezz’ora.
Effetti Fumando estratti gli effetti possono essere molto forti. La cosa migliore è appoggiare la testa, chiudere gli occhi, non muoversi. La cosa molto particolare è che gli effetti si interrompono quando apri gli occhi e riprendono appena li richiudi. All’inizio, può somigliare alla marijuana. Poi arrivano esperienze psichedeliche molto diverse a seconda delle persone: perdita del corpo, visita di luoghi del passato, sensazione di trasformarsi in pianta od oggetto, distorsione di spazio e tempo, incontri con esseri sconosciuti, onnipresenza, sentirsi ‘elastici’, entrare in un mondo a due dimensioni… Terminati gli effetti, di solito si ha una sensazione di relax, a metà tra sonno e veglia, spesso popolata di sogni. Per questo, molti preferiscono prendere la Salvia prima di andare a dormire.
Rischi – La Salvia non è una sostanza da festa. Bisogna prenderla in un posto tranquillo, con poca luce e amici fidati. – Esagerare è sempre pericoloso. In caso di ‘brutto viaggio’ (bad trip) è bene accendere tutte le luci e tranquillizzare la persona, che spesso sente bisogno di muoversi e potrebbe ferirsi. Di solito, l’effetto non dura più di venti minuti. Alla fine di tutto, se il soggetto non ricorda nulla, è meglio lasciarlo stare e chiamare un medico se sorgono altre complicazioni. – E’ importante partire sempre con dosi basse. – Evita mix con altre sostanze, soprattutto alcol – Evita attività che richiedono coordinazione: lavoro, guida, sport… – Non usare Salvia se stai seguendo una cura con tranquillanti o antidepressivi.
Il tabacco è una pianta del genere Nicotina, coltivata in origine nel continente americano. Le sue foglie contengono uno dei veleni più potenti conosciuti dall’uomo: la nicotina.
Assunzione Si commercia confezionato in sigari e sigarette, oppure sfuso, da fumare con la pipa o arrotolandolo nelle cartine. Esiste anche il tabacco ‘da fiuto’ (che si inala) e quello da masticare.
Effetti Dopo circa 5 minuti da quando entra nei polmoni, la nicotina raggiunge il cervello. I primi effetti di una sigaretta si producono dopo pochi secondi e durano al massimo mezz’ora, alternando fasi stimolanti e depressive. All’inizio, stimola alcuni recettori e genera una scarica di adrenalina che accelera la frequenza cardiaca; in un secondo momento, deprime tutti i gangli autonomi del sistema nervoso periferico. – La nicotina riduce la tensione muscolare, dando una sensazione di rilassamento – Secondo alcuni, migliora la concentrazione, la memoria e diminuisce la sensazione di fatica. Queste sensazioni differiscono molto da persona a persona.
Rischi – Le ulcere gastriche e duodenali sono due volte più comuni nei fumatori – La nicotina riduce il livello di vitamina C nell’organismo. Le ferite si rimarginano con più difficoltà. – Infiammazioni della mucosa dell’apparato respiratorio e diminuzione delle proprietà elastiche dei polmoni – Durante la combustione del tabacco, si produce monossido di carbonio. Questo entra nel sangue e sostituisce l’ossigeno contenuto nei globuli rossi. I tessuti di un fumatore, per questo motivo, possono ricevere un 10% in meno di ossigeno. – La tolleranza (bisogno di fumare di più per ottenere gli stessi effetti) è di solito lieve. – La dipendenza fisica è piuttosto forte. La sindrome di astinenza compare entro le prime 24 ore e si manifesta con: irritabilità, mal di testa, aumento dell’appetito, insonnia, difficoltà di concentrazione… – Anche la dipendenza psicologica gioca un ruolo molto importante’.
Che cosa contiene il tabacco?
Nicotina: alcaloide basico. In forma pura è un fluido untuoso, incolore, con gusto forte e caustico. Ogni sigaretta (1 gr. di tabacco) ne contiene dai 9 ai 17 mg. : di questi 1/10 passa nel sangue attraverso il fumo aspirato. E’ causa della dipendenza . Gli effetti variano dall’individuo e dalla dose. La nicotina è un eccitante. Talchi:contengono polveri di amianto, usati nel trattamento della carta da sigaretta per rallentarne la combustione. Monossido di carbonio: gas velenoso, contenuto anche nei gas di scarico delle auto. Si lega all’emoglobina formando un composto stabile, la carbossiemoglobina che riduce il trasporto di ossigeno. Polonio: sostanza radioattiva contenuta nei fertilizzanti del tabacco, che rimane sulle foglie durante la lavorazione. Il polonio rimane attivo per 6 mesi nei polmoni, aumentando il rischio di cancro. Pesticidi: usati per la coltivazione del tabacco e rimasti depositati sulle foglie. Sostanze irritanti e cancerogene: sono tossiche per le ciglia vibratili della mucosa respiratoria e la paralizzano. Di conseguenza si ha il ristagno di tutte le secrezioni e delle polveri inalabili ed un aumento del muco prodotto (catarro del fumatore). Il catrame contiene molte sostanze cancerogene.
Liquirizia: usata come additivo aromatizzante, pericolosa perché bruciando crea idrocarburi policiclici. Acetone: additivo del tabacco usato dai fabbricanti per impedire che la sigaretta si spenga. Ammoniaca: serve per liberare nicotina allo stato gassoso e renderla più facilmente assorbibile, aumenta la dipendenza. Arsenico: componente metallico che può derivare dal tipo di terreno, dai fertilizzanti impiegati e da alcuni pesticidi.
Il peyote è una pianta, appartenente alla famiglia delle Cactacee e al genere delle Lophophore. Cresce in terreni aridi, con pochissimo bisogno d’acqua e nutrimento, a parte grosse quantità di calcio. Ha una forma globulare, massimo 12 cm di diametro, colore verde azzurro e una peluria lanosa al posto delle spine. Il peyote contiene nove alcaloidi, ma il principale è la mescalina, dall’1 al 6% del peso del cactus essiccato.
Assunzione Il metodo più comune è masticare e sputare pezzi di cactus fresco o secco. Molti trovano il sapore piuttosto amaro. Altri lasciano marinare i pezzi in acqua e succo di limone al 30% (o con una compressa di vitamina C). La mescalina si scioglie nel liquido e lo si può bere con effetti simili alla masticazione. Altri sbriciolano i pezzi essiccati per poi farci delle infusioni o mescolare la polvere a succhi di frutta o simili. E’ sempre meglio ingerire la dose molto lentamente, in due metà, distanziate di circa 45 minuti. Per un’esperienza completa, servono tra 8 e 16 cactus non inferiori a 5cm di diametro. Nel deserto, la pianta impiega quasi 15 anni a raggiungere queste dimensioni.
Effetti Nella tradizione indigena si usa il peyote come medicina (aiuto nel parto, trattamento antibiotico, cura di reumatismi, artriti), e in cerimonie religiose e divinatorie. Gli effetti vanno da una sensazione di euforia fino a intense esperienze visionarie, simili a quelle prodotte dall’LSD. Si presentano due fasi ben distinte: una di sovreccitazione, l’altra di grande tranquillità e rilassamento fisico, durante la quale si manifestano visioni colorate, con percezioni più vivide, suoni che danno effetti cromatici e immagini che sembrano trasformarsi in suoni. I primi effetti compaiono dopo 2 o 3 ore dall’assunzione, e la loro durata può arrivare a 12 ore. A livello fisico, dopo mezz’ora dall’assunzione si ha spesso nausea, vomito, a volte diarrea. Dopo circa un’ora, questo malessere scompare. Altri effetti tipici sono la salivazione aumentata, l’irrigidimento del collo e della mandibola. Calma la fame e la sete.
L’ecstasy (MDMA) appartiene alla ‘famiglia’ delle droghe sintetiche. La sua struttura primaria è quella dell’anfetamina, una molecola che può essere modificata in molti modi per ottenere tre tipi di derivati: – Stimolanti – Allucinogeni (DOM, DOB e 2-CB) – Un mix dei primi due, con effetti stimolanti e piccole distorsioni psichedeliche (ecstasy, MDA, MBDB, MDEA) Spesso passano per ecstasy sostanze imparentate, però diverse, come ad esempio il MDA, che ha effetti allucinogeni molto più potenti.
Assunzione Si consuma quasi sempre per ingestione. Si presenta sotto forma di pasticche dal sapore amaro, di diversi colori, spesso con loghi e simboli impressi sopra. Questo non significa che a logo uguale corrisponda sempre uguale composizione. Molto spesso le pillole sono tagliate con altre sostanze come: antiparassitari per cani, talco, carbonato di calcio, mannitolo… In altri casi possono essere sostanze diverse: caffeina, ketamina, tipi diversi di anfetamina, selegalina (si usa per il trattamento del Parkinson)… Solo un terzo delle pastiglie contiene una quantità sufficiente di MDMA per essere considerate ‘vera’ ecstasy. La ‘regola d’oro’ nel consumo di ecstasy è ‘less is more’. Quanto più il consumo è distanziato nel tempo, tanto più ricche saranno le esperienze e minori gli effetti collaterali pericolosi.
Effetti Si possono suddividere in tre fasi: 1) Comincia a salire dopo circa 30 minuti e raggiunge il picco in un’ora. E’ uno stato di leggerezza fisica e mentale, accompagnata da euforia e possibili effetti indesiderati: palpitazioni, tremori, nausea e rigidezza muscolare (specie della mandibola). 2) La fase di mezzo può durare due o tre ore. Aumenta l’euforia e l’empatia, ovvero la capacità di comunicare, sentirsi amici di tutti, intimi anche con chi non si conosce. Aumenta anche l’energia, si ha voglia di muoversi, di saltare. L’ecstasy non è un afrodisiaco, però accentua la sensualità e il desiderio. Allo stesso tempo, induce una sensazione di calma interiore, di chiarezza, con leggere modificazioni percettive (luci e colori più intensi, suoni più nitidi e coinvolgenti) 3) Gli effetti cominciano a calare nel giro di 4/6 ore, dando luogo a sensazioni di stanchezza e depressione. Può anche succedere di perdere appetito, avvertire tensioni muscolari, bocca secca, disidratazione, aumento della temperatura (tipo febbre). Durante questa fase, prendere un’altra pasticca può peggiorare la depressione, gli effetti secondari e i rischi di colpo di calore.
Precauzioni – Ogni pasticca è come un pacco sorpresa: non sai mai cosa c’è dentro. Meglio consumarne prima metà, o un quarto, aspettare gli effetti (da 30 minuti a un’ora) e poi decidere cosa fare col resto. – Bere lentamente circa un bicchiere d’acqua, succo di frutta, o bevande per sportivi, ogni mezz’ora. – Mangiare cibi salati (tipo patatine) o frutta secca (arachidi) – Non prendere mai un’altra pastiglia. Il corpo non ha tempo di ‘ripulirsi’ dalla precedente e gli effetti possono diventare incontrollabili. – Evita il mix con altre sostanze
Che fare se… – Paranoia e attacchi d’ansia: porta il tuo amico in un posto tranquillo, arieggiato, con poca gente. Cerca di tranquillizzarlo, fallo respirare al tuo ritmo, dagli da bere qualcosa di caldo o acqua. Non lasciarlo da solo. Se la sensazione continua, meglio chiamare il Pronto Soccorso. – Caldo: se una persona si sente troppo accaldata occorre portarla in un posto fresco, dargli da bere acqua, succhi o bibite per sportivi. Se è il caso, rinfrescargli la testa con acqua e chiamare un medico. – Incapacità di muoversi o parlare, forti tremori, sensazione di freddo: possono essere sintomi piuttosto gravi di intossicazione. Non perdere tempo: cerca di tener sveglia la persona, se perde conoscenza e vomita, controlla che riesca a respirare. Chiama un medico e, se possibile, raccontagli cosa avete consumato.
Il nome “eroina” fu inventato dalla Bayer nel 1898 per commercializzare la diacetilmorfina, usata come analgesico e nella disintossicazione da morfina.
Si ottiene come derivato dell’oppio, ed è un ‘narcotico analgesico’, ovvero ‘addormenta’ il sistema nervoso centrale e placa i dolori fisici.
Forma E’ una polvere cristallina, bianca, inodore, molto fine. A seconda del grado di purezza e dell’origine si può classificare in tre tipi: – Brown sugar: polvere terrosa, con un colore che varia dal bianco crema al marrone scuro. Più è chiara, maggiore è il contenuto di eroina (tra il 3 e il 7%), mentre ill resto sono sostanze ‘da taglio’. – Eroina base: viene dal sud est asiatico, è di colore grigiastro o giallognolo, più o meno granulosa, simile al caffè istantaneo. – Eroina farmaceutica (spesso nota come tailandese): è una polvere fine, bianca o color crema, altre volte in compresse o in fiale. Ha la percentuale più elevata di principio attivo (a volte oltre il 90%).
Assunzione – Inalazione: conosciuta in inglese col nome ‘chase the dragon’ (Insegui il drago), con un effetto iniziale piuttosto simile, rapido e intenso. – Fumo: utilizzando pipe su misura o sigarette “rollate”. – Iniezione: è la forma più pericolosa di consumo, specie con la brown. L’eroina viene sciolta prima in un liquido in base ai tipi di cui abbiamo parlato prima: la “base” e la “farmaceutica” si sciolgono in acqua. Per la “brown” serve un acido (vitamina C, limone…)
Effetti – Sono quasi istantanei e molto intensi. Ci si sente sommergere da un’ondata di euforia e benessere. Ogni dolore, fisico e mentale, scompare. – In piccole dosi rende loquaci, energici e sicuri di sé. – In dosi più elevate porta a uno stato di trance e il consumatore si perde nel suo mondo interiore. – Gli effetti cominciano a diminuire in 1 o 2 ore, a seconda della frequenza del consumo, e spariscono del tutto da 3 a 6 ore dopo.
Effetti indesiderati o letali – Overdose: La respirazione rallenta e il corpo non riceve più abbastanza ossigeno. Se si perde conoscenza e non si riceve aiuto, il rischio di morire è molto elevato. – Nausea e vomito: tipico di chi consuma per la prima volta. Se si perde conoscenza si rischia di rimanere soffocati dal vomito, se non aiutati ad assumere la posizione laterale di sicurezza. – Ascessi, piaghe, ferite aperte: si manifestano dopo un consumo intenso nelle parti del corpo dove si fanno le iniezioni – Infezioni: l’ago e la siringa devono essere sempre sterili e non bisogna MAI condividerli se si vuole evitare un contagio da AIDS/HIV e il rischio di epatiti. – Mix: mescolare l’eroina con altre sostanze, come qualsiasi altro tipo di mix, può produrre effetti imprevedibili. In particolare lo speedball (50% eroina, 50% cocaina) è molto pericoloso perché il liquido può solidificarsi e bloccare la circolazione – Tolleranza: la tolleranza si sviluppa molto rapidamente (hai bisogno di dosi maggiori per ottenere gli stessi effetti). Quando si interrompe il consumo, la tolleranza si riduce in fretta: in questo modo, se ricominci a ‘farti’, il corpo non sopporta più la stessa quantità di prima e si rischia l’overdose. Fumando, la tolleranza si genera più lentamente. – Dipendenza: il consumo di eroina produce dipendenza fisica e psicologica molto acuta. L’astinenza è caratterizzata da attacchi di panico, insonnia, nausea, diarrea, sudori, brividi, dolori di stomaco e muscolari.
L’assenzio è una pianta dalla quale si ricava una bevanda, dal medesimo nome. Il distillato possiede un’alta gradazione alcolica (tra 55 e 75 gradi).
Si ottiene dalla distillazione di varie piante, per lo più assenzio, anice e finocchio. Ha un sapore molto aromatico, tipico colore verde, odore di liquirizia.
Assunzione Il distillato in commercio si può consumare “liscio” a piccoli sorsi o allungato con acqua
Nel XIX secolo a Parigi si consumava con cinque parti di acqua gelida, versata piano su un cucchiaino traforato contenente una zolletta di zucchero per addolcirne il sapore (spesso lo zucchero era mescolato con laudano – un oppiaceo).
Effetti Oltre ai classici effetti di tutti i super alcolici, la pianta dell’assenzio contiene un componente psicoattivo che può alterare fortemente le facoltà cognitive
Rischi Anche in questo caso, oltre ai tipici pericoli delle bevande super alcoliche, può provocare: – In dosi elevate spasmi, epilessia, attacchi psicotici – In dosi contenute rende molto difficile ricordare quel che si è fatto durante l’assunzione.
All’inizio del secolo scorso è stata proibita in tutta Europa, tranne in Spagna e Portogallo. Dal 1998 la vendita è di nuovo permessa nel Regno Unito e in Francia se ne può distillare una versione molto light.
Breve indagine alla ricerca dei significati e delle conoscenze relative alle sostanze psicoattive o, più comunemente, definite droghe.
Con queste interviste siamo riuscite a intercettare rappresentazioni della sfera dei consumi nel nostro territorio di vita e a riportarvi quanto emerge dalle parole delle persone, diverse per età, genere esperienze e pensiero.
Ecco di seguito i podcast che racchiudono il nostro sondaggio locale.